I miracoli di Gesù

(125)

Gesù ripara la gamba al servo di Sara di Afeca (456.6 - 456.7)

"E Elia si è troncata una gamba cosa che rende furioso Samuele perchè gli manca l'aiuto in questi tempi di gran mercati... E' caduto dalla scala dell'altra parte, mentre si penzolava per farti trovare imbiancate le mura" dice l'altra donna, e termina: "Soffre molto e resterà sciancato. E tu, padrona, fosti felice del tuo viaggio?"
"Come non avrei sperato. Torno col Rabbi di Galilea. Presto! Preparate per chi è con me. Entra, Maestro!"
Entrano nella casa passando davanti alle due serve stupefatte. Una vasta, fresca stanza, in penombra, con sedili e cassapanche, li accoglie. La vedova esce per dare ordini, Gesù chiama gli apostoli per mandarli per la città per preparare gli animi alla sua venuta. Entra Samuele, tramutato da venditore in maestro di casa, seguito dalle serve con anfore e bacili per le abluzioni avanti il cibo, portato su larghi vassoi: pane, frutta, latte.
Ritorna la padrona: "Ho detto al mio servo che Tu sei qui. Egli ti prega di usargli misericordia. Io ti dico di usarla a me pure. Per i Tabernacoli molta gente passa di qui. E il passaggio principia appena passata la neomenia di Tirsi. Come faremo, se egli è malato, non so..."
"Digli che venga qui."
"Non può. Non si regge."
"Digli che il Rabbi non va da lui, ma vuole vederlo."
"Lo farò portare da Samuele e Giuseppe."
"Ci manca altro! Io sono vecchio e stanco" brontola Samuele.
"Di' a Elia di venire con le sue gambe. Lo voglio Io."
"Un povero rabbi! Neppur Gamaliele potrebbe tanto." brontola ancora il vecchio servo.
"Taci, Samuele!.... Perdonalo Maestro! E' un servo fedele. Nato qui da servi della casa dello sposo, solerte, onesto... ma cocciuto nelle sue idee di vecchio israelita..." lo scusa sottovoce la vedova.
"Capisco il suo spirito. Ma il miracolo lo muterà. Va' tu a dire a Elia di venire e verrà."
La vedova va e torna: " L'ho detto. E son corsa via per non vederlo mettere al suolo quella gamba tutta nera e gonfia."
"Non credi al miracolo?"
"Io sì. Ma quella gamba fa orrore... Temo che marcisca tutta per cancrena. E' lucida, lucida... orrenda e... Oh!"
L'interruzione, l'esclamazione viene dal vedere il servo Elia correre meglio di un sano verso loro e gettarsi ai piedi di Gesù dicendo: "Sia lode al Re d'Israele."
"Sia lode a Dio solo. Come venisti? Come osasti?"
"Ubbidii. Pensai: <Il Santo non può mentire. E non può comandare cose stolte. Ho fede. Credo> e ho mosso la gamba. Non doleva più, si muoveva. L'ho messa a terra, mi reggeva. Ho mosso il passo. Poteva farlo. Sono corso. Dio non delude chi crede in Lui."